La Meravglia

La cura alla sindrome del pigro cronico che mi affligge dall'inizio dei miei giorni è la meraviglia. Una dose quotidiana di stupefacenti, nel senso di quelle scoperte che ti si parano davanti agli occhi per vie misteriose e che ti spiazzano, sorprendono e  spingono il metabolismo al massimo. È meraviglia solo se la sensazione di vita è fisica e provoca sintomi: si alza la pressione, aumenta il battito cardiaco, la frequenza del respiro. Anche la pigrizia porta con sè i suoi sintomi che sono uguali e contrari a quelli della meraviglia.

Esistono molte categorie di meraviglia: le scoperte, le persone, le idee. La meraviglia non è meraviglia se non porta da nessuna parte. Deve evocare possibilità che ancora non ci sono, deve spiazzare il binario dell'esistenza, deve crescere con violenza e passione. La meraviglia tende a costruire universi nuovi e a distruggere quelli vecchi.  Deve mettere un po' di paura. Non il panico che immobilizza ma la tensione della sopravvivenza e della sopraffazione.

La meraviglia deve essere inaspettata. La reazione immediata, coinvolgente, senza compromessi. La meraviglia distrugge. Ci si deve proteggere. Si deve sacrificare qualche cosa e alla fine l'importante è riuscire a gelleggiare. Fino alla prossima meraviglia.

Se non c'è meraviglia il corpo rallenta le sue funzioni, si affatica a cercare altra meraviglia e diventa un circolo vizioso che porta all'arresto totale delle funzioni. Affonda dentro sé stesso.

Se ogni giorno non mi trasformo in un Colonnello  Kurz della meraviglia, muoio.

Commenti

Post più popolari