Favole da Amsterdam

Capita che un'amica viva ad Amsterdam. Capita che abiti in centro. Capita che quest'amica abbia una figlia e che questa figlia cresca fino ad arrivare a quella che noi chiamiamo Scuola Materna che laggiù è obbligatoria. Capita che nel centro di Amsterdam i posti disponibili nelle scuole siano pochi. Capita che tenti di iscrivere la piccola alla scuola più vicina. Capita che non ci sia posto. Allora capita che la mia amica tenti in una scuola un po' più lontana e poi una ancora più lontana finché la scuola che abbia posto sia davvero molto, molto lontana.

Allora capita che i genitori della zona nella quale l'amica abita decidano di riunirsi. Capita che chiedano un incontro alla municipalità di Amsterdam. Capita che la municipalità accetti l'incontro e che partecipi anche la prima scuola, quella più vicina. Capita che insieme comune, genitori e scuola trovino i locali e gli insegnanti per attivare tre nuove classi proprio a pochi passi. Capita che tutti i bambini abbiano la loro scuola vicina a casa. E che i genitori continuino a poter andare al lavoro in bicicletta, senza doversi alzare all'alba per attraversare la città per depositare i bambini in scuole lontane. Tutto questo capita in meno di un mese. Problema, soluzione, buon senso. Questo può capitare. Ed è capitato in una città grande e complicata. E a noi sembra solo una favola da un mondo che non esiste

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