Tre piccole partigiane


Ho una fotografia di ragazzi in armi. Sorridono perché è il venticinque di aprile e sanno di aver compiuto l'impresa. Hanno preso per mano la liberazione. E da cosa ci hanno liberati? Non dai tedeschi o dai fascisti, figuratevi, quelli ci sono ancora.


Hanno liberato il pensiero che non esistono uomini più uomini o donne più donne di altri.
Hanno liberato il pensiero che chiunque possa diventare ciò che vuole senza chiedere il permesso di re, ministri o gran sacerdoti.
Hanno liberato il pensiero che il mondo è libero solo quando è nostro. È nostro perché abbiamo aiutato a costruirlo e ognuno di noi ha il dovere di difenderlo, qualche volta salendo in montagna, qualche volta votando, qualche volta regalando un po' della nostra fortuna e del nostro talento. Qualcuno di quei ragazzi ha esagerato con la generosità e ci ha lasciato la pelle. Non gli saremo mai abbastanza grati.

Immaginate quanto dev'essere difficile accettare di morire giovani solo perché qualcun altro, magari tanto tempo dopo, possa essere libero di dire e di fare e di incontrare gente diversa. Chissà, se qualcuno di quelli che ci ha lasciato la pelle potesse vedervi quanto siete belle, gentili e curiose del mondo, forse sarebbe morto contento.

Oggi è il loro compleanno. Il compleanno della libertà. Buona festa della libertà, ragazze. Buona festa tre piccole partigiane.


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