Yellow Birds, uccelli che non volano

Ho l'impressione che Yellow birds, romanzo d'esordio del reduce Kevin Powers sia largamente sopravvalutato. Credo sia entrato in quel vortice positivo per cui se ne parli male sei un maledetto disfattista. Ho già scritto che faccio fatica a leggere i libri, ma se ci si mettono pure Dave Eggers, Alice Sebold e Tom Wolfe a suggerire libri che poi trovo mediocri allora non so più a che santo votarmi. Tutti e tre si sono letteralmente sperticati per il romanzo, tanto che Wolfe lo paragona a Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque. La miseria!

L'ho comprato, l'ho cominciato e mi sono pentito. Non imparo mai che quando così tanti si sperticano di complimenti, alla fine quel che leggo non mi piace. Per esempio? Firmino. Avventure di un parassita metropolitano di Savage.

Che dire:

In tante cose somigliava molto a Sterling, i capelli biondi, gli occhi azzurri. Ma era come se Murph fosse la sa versione ordinaria. Sterling era alto e aveva i muscoli curati.

I muscoli curati? A parte il fatto che chiamare un personaggio Murph non mi sembra una grande idea (e parla uno che avrebbe dovuto chiamarsi Moreno), la storia è impregnata di pensieri saggi e descrizioni stucchevoli e spesso banali. Sarò un pistino ma quando il sergente sbraita nel più standardizzato linguaggio da caserma (appunto) e

Scandì le battute picchiandosi il pugno contro il palmo della mano sinistra.

propio come una rappresentazione finta (e banale) di un uomo incazzato, non lo sopporto. E non è l'unico esempio.



Il libro è pieno di rappresentazioni usuali, poco utili alla storia: ogni luce, ogni ombra ha il suo bell'aggettivo poetico standard che rende la storia stucchevole.
Ad un certo punto il protagonista visita una chiesa e guardando i quadri vede una rappresentazione dell'estasi di Santa Teresa d'Avila e prorompe in un

C'era Teresa, che gemeva come una donna condotta all'orgasmo dal fuoco delle propri ferite.


Sembra qualcuno con cattivi pensieri?
OOhh Maddai! Ma davvero! Non l'avevo mai vista così! Che poi, a dirla tutta è stato solo Gian Lorenzo Bernini, in una statua, a rappresentare l'estasi della santa che è stata interpretata come un orgasmo. In tutte le altre rappresentazioni la povera Santa è in pose più che morigerate. Per cui o il bel soldatino in visita a Kaiserslautern ha scambiato il poster di una mostra sul Bernini per un quadro oppure il ragazzo ha seri problemi con le granny in uniforme.

Ma ho resistito, ancora, riga dopo riga, come un contractor nelle aride pianure irachene, finché il mio cuore ha vacillato. Il pensoso e prolisso militare statunitense incontra, nella stessa chiesa, una comitiva di bambini. Anche questi, evidentemente digiuni di storia dell'arte, osservano i dipinti e cosa fanno?

Nell'interno freddo della cattedrale, i bambini fecero di nuovo ooh.

Capito? I bambini fanno ooh. Anzi rifanno ooh, perché alla pagina prima, di fronte alle bellezze artistiche di Kaiserslautern (mica Firenze) hanno già fatto ooh e aah. Premesso che un reduce dell'Iraq ha tutto il diritto di non conoscere i bambini di Povia che fanno ooh, e premesso che sicuramente i bambini della Renania-Palatinato abbiano una sensibilità maggiore dei nostri scugnizzi, io non ricordo scolaresche che, scarrozzate nel freddo di una chiesa, abbiano fatto Ooh neppure di fronte all'estasi di Santa Teresa.

Insomma i suddetti scrittori che hanno concesso un tale entusiastico endorsement a questo esordiente proprio non me li spiego. E non mi spiego neppure il Guardian First Book Award, né la finale al National Book Award e la presenza tra i dieci migliori libri dell'anno per in New York Times Book Review. O forse l'ho capito. Io di letteratura non capisco una beneamata.

Mi hanno segnalato un articolo di Salon che spiega le ragioni di un tale inaspettato (e immeritato) successo: Stop giving war-veteran novelists a free pass "The Yellow Birds" is considered one of this year's best books. Are reviewers too scared to pan our servicemen? Michael Larson

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